La Storia

Ferrara nell’antichità

1- Origine del nome, il Borgo di San Leonardo

La via di Borgo dei Leoni, come scrive lo storico Gerolamo Melchiorri, «…muove dal canton della campana…» nome derivante dalla campana della torre di guardia oppure della Osteria della Campana che si trovava poco fuori le mura, nelle vicinanze della torre.
Detta via si chiamava in origine Strada di San Leonardo, dal nome di un Borgo con una antica chiesa parrocchiale, documentata fin dal 1278.
Ma quando avvenne il cambio di nome? E soprattutto perché proprio i leoni, così lontani dalla cultura popolare padana?
Gli storici ci riportano un curioso avvenimento: la presenza in Borgo San Leonardo di due leoni custoditi in un serraglio, che facevano parte di un bottino di guerra, sottratti all’Imperatore Federico II nel 1248 a seguito della battaglia di Parma.
L’avvenimento specifico non è documentato, ma la guerra tra i comuni della Lega  e l’Imperatore è uno degli episodi storici più noti e raccontati del medioevo italiano, così come è altrettanto documentata la passione di Federico II per gli animali.
L’assedio di Parma da parte dell’ Imperatore si risolse con la sconfitta di quest’ultimo e la vittoria dei Comuni della Lega di cui Ferrara faceva parte. A seguito di tale vittoria, con  il bottino di guerra arrivarono in città i leoni, che furono prudentemente sistemati fuori le mura.
Così la strada cambiò nome da San Leonardo a Borgo dei Leoni.
Di fronte alla strada si apriva una porta, oggi non più esistente perché demolita  nel 1499 , quando fu completata la costruzione delle mura secondo il grande progetto voluto dal Duca Ercole I e realizzato dall’architetto di corte Biagio Rossetti.
Secondo le cronache fu una delle prime strade ad essere «selciate» già nel 1418 da Giovanni Cossa. Nel 1558 si cominciò ad adottare i profili in marmo e le guide che furono denominati “marciapiedi”.
Completata la “Addizione Erculea” l’antica periferica strada di San Leonardo è divenuta la centralissima  Borgo dei Leoni.
Per iniziativa del Cardinale Legato Carafa nel 1779 si posero i ciottoli e si chiamarono maestranze piemontesi particolarmente abili nella posa. Con l’insediamento della Compagnia di Gesù e la costruzione della chiesa, la strada fu anche chiamata la Via del Gesù.

Pianta della torre dei leoni

2- Torre dei Leoni, la porta, il borgo

Il 29 di settembre del 1385, giorno di San Michele, iniziarono a Ferrara i lavori di costruzione di una imponente fortezza.
Il Marchese Nicolò II Este affidò i lavori all’ingegnere di corte Bartolino da Novara.  Il Castello non fu costruito al centro della città medievale, ma al limite nord, dove c’era il muro e il fosso della Giovecca.
Prima del 1385 sul luogo ove venne costruito il Castello di San Michele esisteva un’antica torre di guardia, che da almeno cento anni presidiava le mura a nord della città. Era la torre a difesa della porta detta del Leone, oltre la quale si stendeva un piccolo borgo che portava lo stesso nome.
L’architetto Bartolino da Novara progettò la fortezza partendo dalla preesistente Rocca dei Leoni e la unì a tre nuove torri. Esse vennero disposte a quadrilatero e unite tra di loro da corpi di fabbrica più bassi che racchiudevano un cortile interno: il complesso era, inoltre, circondato da un ampio fossato e accessibile solo da ponti levatoi protetti da rivellini. Ma la cosa sorprendente è che l’antica torre del Leone esiste ancora, racchiusa all’interno della torre che vediamo oggi. Come si può notare dal disegno, i muri e le fondazioni delle due torri sono perfettamente distinguibili e sono separate dalle fondazioni di tutto il resto del Castello.
Con il duca Borso d’Este il Castello inizia ad avere una dimensione abitativa acquisendo le caratteristiche di residenza, e di palazzo con funzione di rappresentanza. Dalla morte di Borso (1471), si intensificano gli interventi nell’edificio voluti dal duca Ercole I con la creazione di appartamenti per la moglie Eleonora d’Aragona, e la nuora Lucrezia Borgia.

Castello Estense – foto Pazzi Valerio per Borgo dei Leoni